Da questo martedì 1° marzo va definitivamente in soffitta la vecchia ricetta del medico di famiglia: al suo posto entrerà in vigore un sistema elettronico (cosiddetta ricetta dematerializzata). Il nuovo meccanismo – in realtà già presente in alcune Regioni – diventerà definitivo su tutto il territorio nazionale e consterà di due fasi:
– nel momento in cui il dottore dovrà prescrivere un farmaco al proprio paziente non compilerà più il tradizionale blocchetto rosso e bianco, ma si connetterà dal computer a un sistema informatico centrale ove iscriverà i dati del malato e del farmaco prescritto. Poi stamperà un promemoria su un foglietto di carta di dimensioni ridotte (A5). In esso saranno inseriti i dati della prescrizione e un codice a barre;
– a questo punto il paziente si dovrà recare in farmacia e consegnare il bigliettino al banco: lì, grazie alla lettura elettronica dei dati contenuti nel promemoria, il farmacista si collegherà allo stesso sistema centrale ove il medico di base aveva compilato i relativi campi e verificherà gli estremi del medicinale, del paziente e l’eventuale diritto a esenzioni.
Il sistema così delineato varrà per un periodo transitorio, al termine del quale scomparirà anche il promemoria scritta e tutto avverrà telematicamente.
Tale procedimento verrà esteso gradualmente anche per la prescrizioni di esami e visite specialistiche, visto che la ricetta elettronica sarà accettata anche da cliniche, ambulatori e ospedali.