Lo studio
Basso e colleghi hanno preso in considerazione 30 partecipanti in fase iniziale di Parkinson e senza malattie neurologiche precedenti. I ricercatori hanno escluso le persone affette da demenza o depressione. Inoltre, le persone coinvolte non erano daltoniche e avevano una visione corretta. Le persone con Parkinson erano in cura con farmaci che normalizzano i livelli di dopamina e sono state messe a confronto con 102 giovani adulti sani.
Per valutare la funzione visiva dei partecipanti, i ricercatori hanno utilizzato delle immagini formate da puntini alle quali erano sovrapposte le stesse immagini a puntini in una diversa direzione, a destra o a sinistra. Ai partecipanti sono state mostrate una serie di immagini in bianco e nero e in rosso e verde su un monitor, con alcune immagini più semplici di altre. I soggetti dovevano capire in che direzione era copiata l’immagine sovrapposta. Per valutare la risposta, i ricercatori hanno utilizzato telecamere per tracciare i movimenti degli occhi, mentre i partecipanti sceglievano la direzione schiacciando il tasto di destra o di sinistra.
Le evidenze
Sia il gruppo dei partecipanti con Parkinson che il gruppo dei controlli hanno risposto bene al test, con il 90% delle risposte giuste quando le immagini erano semplici. Ma con le immagini più complesse i due gruppi avevano difficoltà nel capire la direzione dei puntini sovrapposti, soprattutto tra il gruppo dei pazienti affetti da Parkinson.
“L’opinione comune è che il Parkinson sia una malattia del movimento, ma questi dati suggeriscono che la malattia altera i processi cerebrali in un modo molto più complicato – aggiunge Basso – Questo studio dimostra che i malati di Parkinson hanno problemi nel combinare segnali sensoriali e della memoria”. I ricercatori americani vorrebbero ora proseguire gli studi per comprendere i fattori neurologici coinvolti nella disfunzione e capire se si tratta di un sintomo indipendente dai livelli di dopamina. Inoltre, vorrebbero cercare un marker biologico per diagnosticare precocemente il Parkinson. ( continua a leggere l'articolo sul sito )