Le molecole di nuova costituzione possono finalmente proteggere le cellule da malattie come il Parkinson (dal blog di Oltre il Parkinson del 17.1.2017)

I ricercatori dell’University of Oregon hanno sintetizzato delle molecole organiche che si rompono e rilasciano acido solfidrico che si verificano in determinate condizioni biologiche come lo stress ossidativo e sono in grado di proteggere le cellule.

Lo stress ossidativo è uno squilibrio tra la produzione di radicali liberi e la capacità delle cellule di  detossinare sé stesse. Questi radicali liberi o le specie reattive dell’ossigeno sono dannosi per le cellule e sono associati ad un certo numero di malattie, compresa la malattia di Parkinson (PD).

Il solfuro di idrogeno è un gas incolore e tossico presente nell’ambiente ed è anche prodotto in piccole quantità nelle cellule dei mammiferi e svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione della risposta infiammatoria. Si pensa che potrebbero avere proprietà terapeutiche per le malattie associate allo stress ossidativo, come ad esempio il Parkinson.

Le molecole di nuova concezione rimangono all’interno delle cellule stabili e non tossiche fino a quando lo stress ossidativo le innesca per rilasciare solfuro di carbonile, che viene poi convertito in solfuro di idrogeno da un enzima nel corpo chiamato anidrasi carbonica.

I ricercatori hanno scoperto che piccole molecole organiche possono essere progettate per rilasciare una molecola chiamata solfuro di carbonile, che è la molecola contenente zolfo più diffusa nell’atmosfera, ma soprattutto è in grado di trasformare rapidamente in idrogeno solforato in condizioni biologiche particolari. Un professore di chimica presso l’Università dell’Oregon, ha spiegato in un comunicato stampa che hanno sviluppato e dimostrato un nuovo meccanismo per rilasciare piccole molecole che forniscono idrogeno solforato terapeutico.

Tuttavia, la ricerca è a livello cellulare e di laboratorio ed è ancora lontana dalle applicazioni mediche.

I ricercatori dicono che svolgono il ruolo di chimici sintetici producendo molecole con l’obiettivo di sviluppare nuovi strumenti di ricerca o terapeutici, per quanto riguarda il trattamento della malattia, non sono ancora arrivati a quella meta, ma suggeriscono che dagli studi di queste cellule potrebbe essere possibile affermare l’efficacia dei loro effetti protettivi.

La novità di questa ricerca è che... (continua a leggere sul blog di Oltre il Parkinson)