La banca delle cellule per battere i tumori (da Il Centro del 28.02.2016)

di Cinzia Cordesco

Inaugurato il laboratorio, via alla sperimentazione per 12 mesi

PESCARA. Un laboratorio di manipolazione cellulare criobiologica che nel prossimo futuro salverà la vita, attraverso il trapianto con le staminali, di tante persone - compresi bambini - malate di tumore, leucemie, linfomi, mielomi o di altre malattie degenerative, come Alzheimer, sclerosi multipla, Parkinson.

Ieri mattina, dopo la presentazione dell'iniziativa nell'aula magna dell'ospedale, alla presenza di circa 150 persone, l'inaugurazione della Cell Factory, istituto di tessuti e biobanche, una struttura di 220 metri quadrati, costata alla Regione 4 milioni di euro, ubicata nei locali adiacenti il dipartimento di medicina trasfusionale, nei pressi del pronto soccorso.

Al taglio del nastro erano presenti il direttore generale della Asl Claudio D'Amario, l'assessore alla Sanità Silvio Paolucci, il deputato e medico chirurgo Vittoria D'Incecco, il presidente della Provincia Antonio Di Marco, Paolo Di Bartolomeo, direttore del dipartimento di ematologia, medicina trasfusionale e biotecnologie e il neo dirigente della Cell Factory, Tiziana Bonfini, medici, infermieri e le associazione Adisco, Ail, Adricesta.

La struttura avvierà a breve il percorso di sperimentazione che durerà almeno un anno, prima della somministrazione su paziente che avverrà dopo la certificazione dell'Aifa, Agenzia Italiana del Farmaco. La Cell Factory, laboratorio di produzione di cellule manipolate, crioconservate e rigenerate (che darà lavoro inizialmente a giovani biologi, biotecnologi e farmacisti) prima di essere reintrodotte nel paziente malato, comprende tre camere bianche per la produzione di prodotti medicinali di terapia avanzata con il supporto di attrezzature altamente tecnologiche, tra cui il Prodigy, un apparecchio in grado di produrre cellule ingegnerizzate geneticamente del costo di 180 mila euro che sarà installato prossimamente. Dalla Germania, invece, come annunciato da Di Bartolomeo, dirigente del dipartimento che effettua tra gli 80 e i 90 trapianti di midollo osseo all'anno, arriveranno i retrovirus che produrranno il cambiamento genetico e che avranno lo scopo di uccidere le cellule cattive. Di Bartolomeo ha ricordato il lungo cammino, circa 30 anni, che ha segnato l'avvio di un sogno, oggi divenuto realtà, «anche grazie alla spinta innovativa del professor Glauco Torlontano e poi di Giuseppe Fioritoni, Antonio Iacone, Domenico D'Antonio, Patrizia Accorsi e Bonfini che oggi sono protagonisti di un grande progetto che accoglie pazienti da tutta Italia. E grazie ai fondi che la Regione ci dà a sufficienza», ha sottolineato il capo del dipartimento di ematologia che comprende oncoematologia pediatrica, un centro trapianti che ha ottenuto l'accreditamento Jacie, centro diagnosi dei linfomi, malattie emorragiche e trombotiche, «abbiamo potuto far partire questa iniziativa. Dal 1976 a oggi, il dipartimento ha effettuato circa 1900 trapianti con cellule staminali e ogni anno ci sono 250 nuovi casi di linfomi e 40 di mielomi. La ricerca non si fa solo nelle università, ma anche in questo ospedale». Per tale ragione è nata la Cell Factory Foundation onlus, presieduta da Mario Di Giulio, che insieme alla Vis Helvetica, avrà il compito di reperire alcuni dei 75 milioni di euro stanziati dall'Europa per la ricerca. Bonfini, visibilmente commossa, ha spiegato che la "mission della Cell Factory è la gestione di approcci terapeutici innovativi mirati ad accelerare e facilitare la traslazione di prodotti sperimentali sviluppati in laboratorio» e ha ringraziato «tutti i giovani precari, circa il 40 per cento del personale della struttura dipartimentale, che ogni giorno lavorano con entusiasmo».

Il manager D'Amario che sta per lasciare il testimone ad Armando Mancini ha commentato: «Oggi si apre una nuova frontiera per Pescara e l'Abruzzo e l'orizzonte è la medicina rigenerativa per la cura anche di tante malattie degenerative». Antonio Iacone ha concluso ricordando «che la manipolazione genetica è nata a Pescara tre decenni fa. Eravamo accusati di essere temerari, ma la storia ci ha dato ragione. Grazie a Torlontano siamo cresciuti e ora siamo in grado di supportare tutti i centri trapianti d'Italia».

(per continuare a leggere, vai al sito)