Gli astrociti possono causare la malattia di Parkinson e altre malattie neurodegenerative (da Oltre il Parkinson del 6-02-2017)

Gli astrociti sono cellule cerebrali in genere note per il loro ruolo protettivo nei confronti di neuroni in varie patologie, come l’ictus e lesioni del midollo spinale. I ricercatori hanno trovato che possono anche esercitare un effetto dannoso nei neuroni in determinate circostanze e portare a diverse malattie, come la malattia di Parkinson.
La ricerca prevede di dimostrare che gli astrociti girano male in presenza di alcune molecole infiammatorie prodotte dalla microglia, cellule del sistema immunitario, svolgendo un ruolo cruciale nella difesa del sistema nervoso centrale.
I ricercatori hanno appreso che gli astrociti non sempre sono sempre buoni, ma una versione li trasforma in quantità eccessiva col sospetto che si posizionano in tutti i punti sbagliati dell’area del cervello, comeè stato rilevato dai campioni di tessuto cerebrale di pazienti con lesioni cerebrali e disturbi neurologici importanti come nel Parkinson, nell’Alzheimer e nella sclerosi multipla. Le implicazioni per il trattamento di queste malattie sono profonde.
Essi ritengono che gli approcci terapeutici che hanno come target la conversione degli astrociti in sostanze tossiche o che bloccano il loro danno nei neuroni possono essere efficaci per fermare lo sviluppo di malattie neurologiche.
Degli studi precedenti hanno dimostrato che ci sono due tipi di astrociti reattivi, che hanno chiamato A1 e A2. Mentre astrociti A1 producono grandi quantità di molecole infiammatorie, quelli A2, che sono indotti da ictus, per esempio, producono molecole che aiutano i neuroni colpiti a sopravvivere.
I ricercatori hanno riscontrato che la presenza di LPS, una molecola prodotta da batteri, induce la conversione degli astrociti normali nel tipo A1, promuovendo in tal modo l’infiammazione. Hanno inoltre scoperto che la microglia, le cellule immunitarie del cervello che vengono anche attivate ​​da LPS, potrebbero indurre la trasformazione degli astrociti nel tipo A1 rilasciando molecole infiammatorie.
Nel nuovo studio, il team, ha utilizzato i topi per identificare le molecole prodotte dalla microglia che cambiano il comportamento adegli strociti in presenza di LPS: TNF-alfa, IL-1-alfa, e C1q. Anche ciascuna di queste sostanze potrebbe indurre parzialmentealla formazione di astrociti del tipo A1, e se combinati, promuovono la completa trasformazione di quest’ultimi. Quando sono completamente formati, gli astrociti A1 non alimentano e non proteggono più i neuroni, bensì li uccidono.
In un altro esperimento, i ricercatori hanno utilizzato cellule della retina che sopravvivono solo in coltura quando sono circondati da astrociti che alimentano e li proteggono. Hanno visto che in presenza di astrociti normali, queste cellule della retina avrebbero una crescita corretta, ma in presenza di astrociti A1, diventerebbero deboli e difettosi. Questi neuroni sarebbero indotti anche alla morte in presenza di quantità eccessive di molecole uccise prodotte dagli astrociti A1.
Risultati simili sono stati osservati quando altri tipi di neuroni, come i neuroni dopaminergici (la cui perdita causa la malattia di Parkinson), sono stati messi a contatto con gli astrociti A1.
È importante sottolineare che i ricercatori hanno scoperto che i topi in cui i nervi ottici erano stati danneggiati (un trigger che uccide le cellule della retina) presentavano una quantità sopra la norma di astrociti A1, ma che inibendo il TNF-alfa, IL-1-alfa, e C1q con anticorpi ha impedito la formazione di A1 e protetto questi neuroni.
In campioni di cervello di pazienti con la malattia di Parkinson, Alzheimer, morbo di Huntington, SLA e Sclerosi multipla sono stati trovati quantità elevati livelli di astrociti A1 che si sono accumulati nelle regioni più colpite dalla malattia.
I ricercatori stanno attualmente cercando di identificare esattamente quali molecole prodotte dagli astrociti A1 hanno l’effetto di uccidere i neuroni....(continua a leggere l'articolo sul Blog di Oltre il Parkinson)