Biologo palermitano apre via a terapie contro il Parkinson (da La Sicilia del 24.10.2016)

Roberto Di Maio, ricercatore Ri.Med., è un cervello siciliano con biglietto di ritorno. Attualmente a Pittsburg, tornerà in Sicilia non appena, a Carini, sarà pronta la sede del Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica

di Maria Ausilia Boemi

 La scoperta sul Parkinson potrebbe spiegare le cause della neuro-degenerazione delle cellule e, di conseguenza, produrre farmaci che potrebbero bloccare la malattia sin dal suo primissimo esordio: «Fino a qualche tempo fa non era ben noto cosa la a-sinucleina (molecola che tende ad aggregarsi e a formare forme tossiche per la cellula) facesse nel neurone per causare la neuro-degenerazione. La scoperta da me fatta recentemente - spiega Di Maio - è che alcune forme modificate da questa molecola, in particolare quelle indotte da stress cellulare, sono in grado di interferire con il sistema di trasporto delle proteine nel mitocondrio. In poche parole, se l’a-sinucleina modificata si lega a un recettore specifico per il trasporto della proteina nel mitocondrio, lo blocca: pertanto, il recettore non riconosce più le proteine che devono essere importate all’interno del mitocondrio, che così si danneggia, provocando la morte cellulare». Che è la causa del Parkinson: «Esattamente: la disfunzione del mitocondrio è la neuro-degenerazione principale nel Parkinson. Questa ricerca è quindi molto importante perché può portare allo sviluppo di nuovi farmaci che impediscano l’interazione tra l’a-sinucleina e questo recettore di trasporto delle proteine nel mitocondrio. Abbiamo già testato alcune molecole in grado di prevenire questa interazione e proteggere il mitocondrio dal danno. Ci sono quindi dei risultati, per ora preliminari, ma molto promettenti, sul possibile approccio terapeutico nella prevenzione dell’evoluzione della malattia del Parkinson. Attualmente siamo a livelli pre-clinici, ma a breve approcceremo trial clinici per vedere se queste molecole sono in grado di migliorare la sintomatologia parkinsoniana nell’uomo». L’intento è bloccare il Parkinson sin dal suo esordio: ed entro 4 anni si dovrebbe arrivare alla sperimentazione clinica. (... continua a leggere sul sito de La Sicilia)