Castelfranco, Maurizia e il Parkinson: «Lo combatto ballando» (da Gazzetta di Modena del 16.10.2016)

La malattia venne diagnosticata alla maestra Maurizia Bavieri di Castelfranco Emilia tanti anni fa. Ha reagisto danzando e ora organizza laboratori con i bimbi e sale sul palco: «Così non sento il tremolio» di Vittoria Melchioni

CASTELFRANCO. Mr. Parky le ha dato appuntamento per la prima volta, ormai, 15 anni fa e da quel giorno per Maurizia Bavieri è iniziata una convivenza che l’ha portata a percorrere nuovi sentieri, con il ruolo di capogruppo, per guidare tante altre persone come lei verso la speranza. Mr. Parky è in realtà il morbo di Parkinson, diagnosticato a Maurizia quando era appena 40enne mentre era in convalescenza dopo un intervento al seno. E se per la maggior parte un “uno-due” del genere sarebbe suonato come un ko, per lei è stato uno sprone a non lasciare che la sua grande vitalità venisse intaccata.

Maurizia per anni ha insegnato alla scuola materna “La Girandola” di Castelfranco e di recente ha cambiato impiego, restando sempre in ambito comunale con un ruolo che la porta ancora ad interagire con i bambini. Così, hanno preso inizio i laboratori teatrali, musicali e di danza tenuti nel basamento dell’ex “Casa della Madre e del Fanciullo” ora sede di alcuni dipartimenti della Ausl.

La Bavieri si è impegnata a rendere accogliente e fruibile, a tutti coloro che volevano cimentarsi con la musica, ma non avevano una sala prove, insonorizzando i muri, dipingendo, arredando, uno spazio che sarebbe stato, altrimenti, solo uno scantinato. In questo scantinato ha preso vita lo spettacolo “Si può ciò che si vuole” che prevede momenti di recitazione alternati a brani danzati e cantati e che è andato in scena a Villa Cacciari di recente e che verrà portato in tournée a Imola e Castel San Pietro.

Maurizia è stata interprete di uno quadro di danza intitolato “Il Risveglio” e di un passo a due eseguito con Gabriele Vaccargiu. «Se danzo riesco a non sentire le vibrazioni che la malattia mi dà - racconta - il mio corpo si fonde con la musica e le gambe, le braccia hanno il vigore di un tempo, come se tutto non fosse mai accaduto. Quando arrivano le crisi, inizio a ballare e mi muovo da un posto all’altro, da una stanza all’altra, a passo di danza, così non solo non cedo al volere di Mr Parky di farmi completamente sua, ma lo annullo proprio». (... continua a leggere sul sito della Gazzetta di Modena)