Una nuova cura per il Parkinson può combattere la difficoltà di movimento (dal blog di Oltre il Parkinson del 10.1.2017)

Una nuova ricerca suggerisce che le persone con malattia di Parkinson possono ottenere un migliore e più affidabile controllo motorio, assumendo un farmaco ancora sperimentale chiamato Opicapone affiancato alla l-dopa farmaco che rimane il farmaco standard.

Uno studio di diverse centinaia di malati di Parkinson ha scoperto che questo nuovo farmaco, ha la capacità di aumentare la l-dopa per controllare le difficoltà motorie associate al Parkinson.

Questi problemi motori comprendono tremori, rigidità, e il movimento rallentato.

L’Opicapone sembra essere un miglioramento rispetto alle attuali opzioni di trattamento utilizzate fino ad ora.

Non c’è cura conosciuta per il morbo di Parkinson, una malattia neuro-degenerativa progressiva. Né vi è alcun trattamento che rallenta in modo efficace o che ferma la progressione della malattia, dicono dalla MJFF.

Tuttavia, alcuni farmaci – come la l-dopa – possono aiutare a controllare i problemi di movimento mentre i tremori e altre difficoltà motorie sorgono a causa di insufficiente dopamina – un messaggero chimico, o neurotrasmettitore. La l-dopa è un farmaco del sistema nervoso centrale. Nel corpo, il cervello lo converte in dopamina.

La l-dopa rimane il farmaco più importante e primario per la gestione di Parkinson, secondo la Fondazione Nazionale Parkinson, tuttavia è difficile da prendere, può causare nausea, deve essere preso con la carbidopa che previene la nausea e aumenta la potenza della l-dopa.

Inoltre, al progredire del Parkinson, i pazienti che assumono la l-dopa a lungo termine spesso sperimentano un effetto wearing-off noto come discinesia, che è caratterizzato da frequenti movimento involontari.

Due farmaci noti come inibitori COMT sono utilizzati per combattere questo effetto, ma entrambi hanno seri svantaggi. Uno aumenta il rischio di insufficienza epatica, mentre l’altro amplifica solo l’efficacia della l-dopa moderatamente, lasciando i pazienti in balia di un trattamento inaffidabile.

Il nuovo studio ha deciso di esplorare una possibile nuova opzione: l’Opicapone che inoltre, inibisce l’enzima COMT.

Per provarlo, i ricercatori hanno reclutato 427 pazienti con morbo di Parkinson (età media 63 anni) da 71 strutture di assistenza sanitarie in 12 paesi.

Tutti avevano avuto una diagnosi di Parkinson da almeno tre anni, e stavano già sperimentando il calo di efficacia della l-dopa.

Tra il 2011 e il 2013, tutti i pazienti hanno iniziato circa tre a quattro mesi di prova iniziale. I pazienti hanno ricevuto dai 25 ai 50 milligrammi di Opicapone una volta al giorno, o un placebo (un farmaco fittizio) tutti i giorni. Questa ricerca è stata seguita da un regime durato un anno in cui tutti sono stati trattati sia a basso che ad alto dosaggio di Opicapone, in combinazione alla l-dopa.

In ultima analisi, 286 pazienti hanno completato lo studio. La maggior parte dei pazienti che hanno abbandonato lo studio è stato a causa degli effetti collaterali. Gli effetti indesiderati più comuni sono stati disordini del movimento (discinesia), costipazione e secchezza delle fauci.

Il team di ricerca ha scoperto alla fine di entrambe le fasi di studio, che le persone che assumevano una dose maggiore di opicapone ha raggiunto una “riduzione significativa” del tempo in cui la l-dopa non aveva più efficacia, che è stato caratterizzato come il tempo di “off”. Questo effetto non è stato osservato alla dose più bassa.

Si è osservato che un alto dosaggio opicapone ha attivato anche un aumento del tempo in cui i pazienti che assumevano la l-dopa erano in fase “on” senza segni di debilitanti di movimenti involontari.

Il farmaco è stato approvato dalla Commissione Europea mentre (continua a leggere sul blog di Oltre il Parkinson)